22 Marzo 2024
22 marzo 2024.
La città di Napoli rischia la catastrofe umanitaria.
La stessa ONU ha accusato il Governo italiano di condotta inaccettabile che mette a rischio l’interna popolazione del capoluogo campano; il caso ha avuto un’eco mediatica internazionale, visto che verso l’inquilino di Palazzo Chigi è stato mosso un procedimento disciplinare presso il Tribunale di Giustizia dell’Aja.
I fatti sono noti. Per poter risolvere in modo definitivo la perniciosa azione di tutte le Mafie, alle quali si devono 1013 vittime https://www.wikimafia.it/wiki/Categoria:Vittime_innocenti_delle_mafie
è stato giudicato inevitabile dover entrare con l’Esercito e i suoi corpi speciali: battaglione San Marco, Granatieri di Sardegna, coadiuvati dalla Guardia di Finanza e dalle truppe scelte dei Carabinieri, coordinate dalla DIA.
Per poter celebrare la giornata della memoria delle vittime per le mafie il 21 marzo, le operazioni sono state aperte cinque mesi prima; sono state chiuse le vie di accesso alla città, le truppe scelte hanno rastrellato Spaccanapoli e i quartieri spagnoli, i camorristi sono stati snidati e soppressi.
Per tagliare loro i rifornimenti è stato necessario far saltare le condutture di acqua, gas ed energia elettrica, entrare nei cunicoli della Napoli sotterranea, bombardare gli ospedali cittadini, per evitare che i camorristi vi si potessero rifugiare.
Dopo cinque mesi senza luce, gas ed acqua potabile, i tre milioni di abitanti del capoluogo sono piombati nella disperazione più nera.
Molti di loro si sono riuniti nello stadio “Maradona” e si sono viste scene tragiche nell’assalto ai pochi aiuti che le organizzazioni umanitarie son riuscite a far entrare in città. Purtroppo il 24 febbraio scorso 114 abitanti partenopei hanno visto la morte perché, nella ressa, le forze antisommossa del Governo Italiano si son viste costrette ad aprire il fuoco.
Il Governo resiste alle critiche dell’ONU e finanche degli alleati della NATO e dello stesso Presidente degli Stati Uniti.
Purtroppo, Roma insiste, non si può fare diversamente: per estirpare una volta per tutte l’azione delle Mafie è necessario che le forze speciali dell’Esercito non si ritirino dal territorio partenopeo finché l’ultimo camorrista non sia stato reso innocuo. Che poi tre milioni di napoletani siano senza acqua, cibo, luce e senza un tetto dopo cinque mesi dall’inizio dell’operazione, è un male inevitabile.
In fondo, sono tutti omertosi, dunque complici delle Mafie e dei mafiosi. Per celebrare efficacemente il 21 marzo era giusto andare sino in fondo.