pubblicato in Animali? Sì, grazie! – VinoNuovo.it
Perché gli animali sono un dono e un bene prezioso per ciascuno di noi.
di Alessandro Manfridi
“Gli animali sono migliori degli uomini”. In che senso?
Tra gli animali, nessuno ha le capacità dell’uomo: attraverso la ragione ogni essere umano è capace di osservare e studiare i pesci del mare, costruire navi per navigarlo e i sottomarini per raggiungere i fondali più profondi.
Osservando gli uccelli del cielo riesce a costruire aerei ed elicotteri, fino ai razzi per arrivare nello spazio.
Non esiste alcun essere vivente che ha le capacità dell’uomo.
Secondo la Bibbia, egli è stato creato da Dio “a sua immagine e somiglianza” e a lui Dio ha affidato tutto ciò che ha creato, perché lo amministrasse.
Eppure, se l’uomo mal utilizza le sue capacità, può arrivare a distruggere la vita sulla terra.
L’uomo è l’unico essere vivente che uccide per avidità e non per necessità.
Gli animali domestici amano l’uomo e da questo vengono accuditi mentre gli animali selvatici per legge di natura uccidono altri animali ma solo per nutrirsi.
Possono allora gli animali insegnarci qualcosa? Forse si, a volte più di quanto possa fare l’uomo quando utilizza il suo intelletto con egoismo distruttivo.
Molti sono rimasti disorientati davanti all’affermazione di papa Francesco nella sua ultima udienza generale che, già per la seconda volta, ha manifestato la sua disapprovazione per le famiglie che non hanno bambini eppure possiedono animali domestici.
L’affermazione che la presenza di animali domestici sarebbe in qualche modo “antagonista” a quella dei bambini rischia di non dare giustizia né agli uni né agli altri.
Se una famiglia non arriva ad accogliere un figlio, non necessariamente questo avviene per egoismo.
È necessario appellarsi alle politiche sociali e al mondo del lavoro perché, per molte famiglie, accogliere un bambino diviene impossibile dove vengono a mancare lavoro e politiche sociali dedicate a sostenere e a promuovere la famiglia.
I veri oggetti degli egoismi degli uomini non sono dunque riconducibili ai nostri amici animali, quelli che san Francesco chiamava “fratelli” e “sorelle” e che, sicuramente, sono un dono prezioso per ciascuno di noi; l’assenza dei figli che caratterizza il nostro tempo, forse è più riconducibile a decisioni politiche-sociali e a condizioni economiche che non consentono più la crescita di una famiglia numerosa come tempi passati.
Riguardo agli animali si tratta di esseri viventi e portatori di benefici affettivi, psicologici e spirituali per tutti gli esseri umani che si relazionano con loro, che si tratti di bambini o di anziani, di normodotati o di disabili, di single o di coppie.
La vita di tanti santi ne è un esempio, da Antonio Abate a Francesco d’Assisi, da Antonio di Padova a Rocco di Montpellier a Giovanni Bosco.
Senza dimenticare gli animali nella Bibbia.
Ormai da tempo l’attenzione al mondo animale è stata riconosciuta anche a livello accademico non più nelle sole facoltà di Medicina Veterinaria ma negli stessi studi teologici, con gli studi di bioetica animale.
Papa Francesco ha anche trasmesso nel suo magistero una importante enciclica attenta alla nostra “casa comune”, la “LAUDATO SI'”.
“Fino a quando non avrai amato un animale, una parte della tua anima rimarrà sempre senza luce”
(Anatole France)
Chi ha vissuto in prima persona questa esperienza potrà confermarlo.